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Oggi qualcuno entra in ufficio e spara dal nulla:
"Le ontologie ed il web semantico sono come la
Corazzata Potemkin." "Sono una...
...tecnologia inutile :-)"
Questa semplice affermazione ha generato una discussione di altissimo livello intellettuale tra il gotha della megaditta.
Il trust di cervelli ha sviscerato l'argomento in tutti i suoi aspetti.
Si attendono presto interessanti sviluppi...
Nel frattempo mi sono ricordato di un articolo che avevo letto tempo fa su un tizio americano che aveva fatto un esperimento con delle forme per cuocere i biscotti.
Aveva bendato un amico, gli aveva immobilizzato le dita in qualche modo e gli aveva dato da riconoscere una lunga serie di formine: a stella, a cuore, a orso etc.
L'amico non riusciva.
Quando gli ha slegato le dita, anche bendato l'amico riusciva ad individuare le forme.
L'ipotesi di questo tizio (J.J. Gibson) è che le persone riconoscano alle forme perché grazie a manipolazioni ne
estraggono gli invarianti.
Mi sembra di ricordare che qualche altro scienziato ha scoperto che la retina dell'occhio umano vibra. Questo fatto potrebbe essere spiegato grazie all'ipotesi di Gibson, nel senso che la retina vibrando sottopone gli oggetti a cambi di prospettiva che potrebbero contibuire a estrarre gli invarianti dalle forme e facilitarne il riconoscimento.
Un po' di sitografia.
Il paper originale è questo, ma non l'ho trovato in rete.
Gibson, J. J. (1987). “The perception of visual surfaces.” American Journal of Psychology 100(3-4,): 646-664.
Reprints in its original form J. J. Gibson's 1950 article outlining his influential theory of perception, which centered on the idea that humans perceive objects against backgrounds in the real world by perceiving invariant relationships among the features of the figure and ground.